A marzo il tifone Idai ha devastato l’Africa sud orientale,
comprendente Mozambico, Madagascar, Zimbabwe, Sudafrica e Malawi.
Beira è stata fra le città più colpite, anche con inondazioni, tanti morti e
feriti e la quasi totale devastazione di strutture di ogni genere, sia in città
che nelle periferie.
Dopo un primo tempo di smarrimento, di lacrime e dolore,
tutta la gente si è attivata per far fronte alle nuove emergenze causate dalla
mancanza di cibo e di acqua potabile e dalla carenza di servizi sanitari per
curare la recrudescenza della malaria, lo scoppio di polmoniti ed epidemie di
colera manifestatesi un po’ ovunque, specie nelle campagne.
Nonostante la quasi totale indifferenza dei nostri media
nazionali, molti falegnami, elettricisti muratori e generici volontari hanno risposto alla
richiesta di aiuto lanciata da Mons.
Claudio Dalla Zuanna, arcivescovo di Beira originario di San Nazario (VI).
Il nostro volontario Paolo Bortolato si è aggregato al
gruppo spontaneo di San Nazario, Carpanè, Solagna, Bassano e Marostica ed è stato il primo a vedere la devastazione
provocata dal tifone. Finita l’esperienza di Paolo l’ 8 luglio Fulvio Favaro si
è aggregato a Carlo, Giovanni e Tiziano, tutti volontari amici di Mons. Claudio
per continuare per quasi un mese, i lavori di eliminazione dei danni provocati
dal tifone.
Il 5 agosto Fulvio è tornato a casa ed ha voluto raccontare
con emozione la sua indimenticabile esperienza a Beira. Il suo primo impegno è
stato la definitiva sistemazione della sede vescovile, indispensabile centro
operativo dell’Arcidiocesi. Successivamente
è stata ripristinata la lavanderia e sono stati eseguiti numerosi altri lavori
di restauro alla casa degli ospiti.
In tutti i lavori i nostri volontari si sono impegnati a
trasmettere le loro conoscenze e competenze alle maestranze locali perché si
rendessero autonomi nella realizzazione dei principali lavori di restauro.
Tanta è stata la soddisfazione di Fulvio e dei suoi
compagni, di poter trascorrere le poche ore libere, nella casa degli ospiti da
loro stessi completata con l’installazione di alcuni aspiratori realizzati in
maniera artigianale.
Con la sua naturale modestia Fulvio continua il suo
racconto, orgoglioso di essere riuscito con gli amici a realizzare la struttura
portante di una campana installata sul porticato del seminario. Da quel giorno
la campana ha cominciato a scandire le attività dei numerosi seminaristi ospiti
della struttura.
A giorni pubblicheremo un altro articolo per descrivere le
emozioni di Fulvio, provate nei suoi contatti con il vescovo mons. Claudio e
con la popolazione locale.
Silvana e il Direttivo
Panoramica di un'area alluvionata |
L'ultima finestra della falegnameria sta per essere completata |
Fulvio ha insegnato a un giovane del posto posare le piastrelle |
lavori generici di falegnameria con una sega a mano |
Fulvio ha improvvisato una sega da tavolo elettrica |
E' pronto il primo tubo con conversa degli aspiratori |
I Volontari orgogliosi del lavoro fatto |
La campana installata |
Il Vescovo, Don Maurizio e i Seminaristi ringraziano |
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