Carissimi amici,
stiamo iniziando oggi una nuova
settimana e un nuovo mese, il mese di Aprile che ci porta a camminare a grandi
passi verso la Pasqua di Resurrezione. Sono passati 17 giorni dall’arrivo del
terribile ciclone Idai che fatto precipitare Beira e la Provincia di Sofala in
una situazione di emergenza e grande necessità, ma nonostante tutto non mancano
le testimonianze e i segni di speranza che dicono la voglia di ricominciare e
di andare avanti, facendo tutto quello che è possibile in questo momento.
Un segno di
vita e speranza lo abbiamo colto ieri nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù
- Macuti dove è stata celebrata la messa con la presenza del nostro pastore, il
Vescovo Dom Claudio.
Questa parrocchia, per la sua posizione molto
prossima al mare, è stata la più colpita dal ciclone che l’ha praticamente
distrutta. Dopo un primo tempo di smarrimento, di lacrime e di dolore, i
parrocchiani stanno mostrando una grande forza di unione e di appartenenza.
Questo si è reso visibile nel grande lavoro di pulizia degli spazi parrocchiali
dalle macerie della distruzione realizzati durante due sabati mattina e poi dal
desiderio che questa messa fosse celebrata proprio lì vicino ai resti della
loro Chiesa. É stata montata una grande tenda adibita a spazio celebrativo, con
un altare provvisorio, il resto delle sedie e dei banchi che si sono salvati,
ma tanta gente era fuori, in piedi, l’importante è stare uniti e vivere
intensamente questo momento.
La tenda ha una simbologia molto forte, ci
ricorda la provvisorietà del nostro cammino di vita e la necessità di non
aggrapparci alle cose e alle sicurezze materiali, ma essere capaci di
interpretare alla luce della fede le situazioni che si stanno vivendo e
confidare nella Provvidenza divina.
Ieri, quarta domenica di
Quaresima, in tutte le parrocchie della nostra Diocesi, abbiamo celebrato la
messa e pregato per tutte le vittime del ciclone. L’offertorio della messa è
stato destinato alle persone più povere di ogni parrocchia. Per questa
occasione Il vescovo Dom Claudio ha mandato un messaggio che è stato letto in
tutte le parrocchie cercando di aiutare i fedeli a trovare un senso cristiano
alle esperienze che si stanno vivendo, guardandole nella prospettiva del
cammino quaresimale che stiamo vivendo. Il deserto è luogo di povertà, di
sofferenza e di tentazione, ma è anche cammino verso il bene, verso la terra
promessa, verso la vita in pienezza. La voce del Signore che ci chiama ad
attraversare il deserto provocato da questa grande calamità, ci vuole indicare
una opportunità di conversione e di crescita. La nostra Diocesi può uscire da
questo doloroso passaggio rinnovata, più attenta ai poveri, più unita e capace
dei vivere luminosamente la dimensione sociale del Vangelo. Una Diocesi che non
si limita alle celebrazioni dentro alle chiese e cappelle, ma forse, passando
per le stesse ferite che gli edifici hanno sofferto, può imparare a vivere la
carità e la misericordia.
Avanziamo
con rinnovato vigore verso la Pasqua, facendo tutto quello che ci è possibile
per diminuire la sofferenza dei nostri fratelli e rialzare la nostra fronte,
collaborando tra famiglie, comunità e parrocchie. Il Signore Gesù cammina con
noi in questo duro deserto quaresimale di quest’anno 2019, condivide la nostra
sofferenza affinché un dia possiamo condividere la sua vita.
Commissione di Emergenza
ciclonica
Beira, 01 di
Aprile 2019
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