Fonte : MONDO AFRICA
Centrafrica: civili in fuga da Bangassou. Attaccata la
cattedrale
24/07/2017
“La metà della popolazione di Bangassou è fuggita, rifugiandosi
nella vicina Repubblica Democratica del Congo. Gli scontri continuano da
giorni” dice all’agenzia Fides mons. Juan José Aguirre Muños, vescovo di
Bangassou, nel sud della Repubblica Centrafricana. La città da mesi è al centro
di assalti da parte dei cosiddetti anti Balaka che prendono di mira la
componente musulmana della sua popolazione.
Duemila musulmani accolti nel recinto della
cattedrale
“Duemila musulmani sono accolti nel recinto della cattedrale difesi dai militari marocchini della Minusca (Missione Onu in Centrafrica)” dice mons. Aguirre. “Ma gli anti Balaka imperversano a Bangassou, colpendo i musulmani in tutti i modi, cercando di ucciderli, di impedire loro di approvvigionarsi di cibo, acqua e legna per cucinare. Gli scontri sono continui e provocano morti da una parte e dell’altra”.
“Duemila musulmani sono accolti nel recinto della cattedrale difesi dai militari marocchini della Minusca (Missione Onu in Centrafrica)” dice mons. Aguirre. “Ma gli anti Balaka imperversano a Bangassou, colpendo i musulmani in tutti i modi, cercando di ucciderli, di impedire loro di approvvigionarsi di cibo, acqua e legna per cucinare. Gli scontri sono continui e provocano morti da una parte e dell’altra”.
Episodi gravissimi di violenza: ucciso un
Casco blu marocchino della Minusca
“Questa mattina due anti balaka hanno tentato di entrare nel campo di rifugiati ma sono stati respinti dalla Minusca ed uno di loro è stato ucciso” riferisce mons. Aguirre. Lo scorso fine settimane si sono avuti scontri e episodi gravissimi di violenza, che hanno portato alla morte anche di un Casco blu marocchino.
“Questa mattina due anti balaka hanno tentato di entrare nel campo di rifugiati ma sono stati respinti dalla Minusca ed uno di loro è stato ucciso” riferisce mons. Aguirre. Lo scorso fine settimane si sono avuti scontri e episodi gravissimi di violenza, che hanno portato alla morte anche di un Casco blu marocchino.
Attaccata la cattedrale, che ha subito gravi
danni materiali
“Tutto è iniziato venerdì 21 luglio, quando gli anti balaka hanno rapito una giovane musulmana incinta” dice mons. Aguirre . “In risposta al rapimento, una quindicina di giovani musulmani estremisti hanno sequestrato due operatori umanitari della Caritas con le loro famiglie, circa una trentina di persone. La Minusca ha reagito liberando queste persone. Il gruppo ha replicato attaccando la cattedrale, che ha subito gravi danni materiali, cercando di darle fuoco. Per fortuna non ci sono riusciti”.
“Tutto è iniziato venerdì 21 luglio, quando gli anti balaka hanno rapito una giovane musulmana incinta” dice mons. Aguirre . “In risposta al rapimento, una quindicina di giovani musulmani estremisti hanno sequestrato due operatori umanitari della Caritas con le loro famiglie, circa una trentina di persone. La Minusca ha reagito liberando queste persone. Il gruppo ha replicato attaccando la cattedrale, che ha subito gravi danni materiali, cercando di darle fuoco. Per fortuna non ci sono riusciti”.
Le violenze creano il panico tra la
popolazione
“La Minusca cerca di controllare la situazione mandando pattuglie nelle strade che sparano colpi d’avvertimento in aria che però provocano il panico tra la popolazione; alcune persone sono morte d’infarto, mentre altre sono rimaste ferite dai colpi vaganti” riferisce il vescovo. La Minusca in un comunicato ha affermato d’impegnarsi per catturare questo gruppo di giovani radicali che sta mettendo in pericolo il resto della comunità musulmana. (L.M.)
“La Minusca cerca di controllare la situazione mandando pattuglie nelle strade che sparano colpi d’avvertimento in aria che però provocano il panico tra la popolazione; alcune persone sono morte d’infarto, mentre altre sono rimaste ferite dai colpi vaganti” riferisce il vescovo. La Minusca in un comunicato ha affermato d’impegnarsi per catturare questo gruppo di giovani radicali che sta mettendo in pericolo il resto della comunità musulmana. (L.M.)
CIVILI IN FUGA DA BANGASSOU |