sabato 24 agosto 2019

CONTINUA IL RACCONTO DELL'ESPERIENZA DI FULVIO FAVARO A BEIRA IN MOZAMBICO


Fulvio continua a parlare della sua esperienza in Africa, raccontando che se è stata gratificante l’esperienza del lavoro svolto a Beira che con i suoi amici Carlo, Giovanni e Tiziano con i quali ha risolto tanti problemi in favore della comunità, molto più coinvolgente è stato l’incontro con le persone durante il suo mese di permanenza in Mozambico.
Nel nostro viaggio verso un Gorongosa, racconta,  abbiamo visto dei venditori di frutta e un multicolore negozio di abbigliamento. Lungo le sponde del fiume Pungwe ci siamo fermati ad ammirare le donne che lavavano i panni al fiume per poi stenderli ad asciugare tutto attorno sui cespugli o sulle rocce. I numerosi bambini che le accompagnavano si divertivano fra loro anche facendo il bagno.
Lungo il tragitto siamo stati fermati da due giovani indaffarati attorno ad una rudimentale distilleria da campo che offrivano ai passanti assaggi delle loro grappe, nella speranza che qualcuno ne acquistasse qualche boccetta.
Abbiamo visitato un vecchia falegnameria realizzata dai Portoghesi al tempo del colonialismo.
Le emozioni più grandi le ho provate la domenica che Mons. Claudio Dalla Zuanna ci ha invitati a seguirlo per assistere alla celebrazione di una messa solenne, nel corso della quale ha impartito la Santa Cresima a numerosi adulti. La chiesa è un fabbricato disadorno con una copertura in lamiera e degli ampi fori senza alcun serramento, per far filtrare la luce e arieggiare l’ambiente. L’altare è realizzato in mattoni con sopra un piccolo tabernacolo di legno, sovrastato da una semplice croce anch’essa in legno, il tutto in grande contrasto con i ricchi tabernacoli delle nostre chiese.
Com’è tradizione nelle cerimonie religiose africane, i cresimandi sono entrati in chiesa in corteo, ballando e cantando i tradizionali canti religiosi, seguiti dal vescovo benedicente e dagli altri fedeli.
Mi ha colpito il portamento del vescovo, tanto ieratico durante la cerimonia quanto semplice e disponibile all’ascolto dopo aver smesso i solenni paramenti. Straordinaria la sua disponibilità verso  tutti i partecipanti alla festa e la rispettosa deferenza nei confronti del capo villaggio, solennemente seduto sulla vecchia poltrona realizzata dai compaesani.
Mi sono commosso nell’assistere alla processione all’offertorio quando i fedeli, sempre accompagnati da canti e balli, hanno consegnato le loro povere ma preziose offerte nelle mani del vescovo che ha ringraziato tutti per i doni ricevuti.
Non solo in questa occasione ma anche in altri momenti, sono rimasto ammirato nell’osservare il vescovo, una volta smessi i paramenti da cerimonia, diventare uno di noi. Con semplicità e disponibilità si immedesimava nei problemi dei suoi fedeli che lo circondavano per comunicare con lui che rispondeva con calma alle loro domande.
Quando era libero dal suo ministero il vescovo era a lavorare con noi e a destreggiarsi anche in cucina. Una domenica che non c’era la cuoca il vescovo si è messo ai fornelli per cucinare la pasta e io ho sfornato per tutti una abbondante e gustosa frittata con uova, pancetta, cipolla e grana.
Alla fine della nostra permanenza io e gli altri volontari abbiamo avuto in dono da don Maurizio che ha seguito il nostro lavoro, una coloratissima casacca che porto con orgoglio a ricordo della mia meravigliosa e coinvolgente nuova esperienza a Beira.
Ringrazio nuovamente di cuore i mie compagni di viaggio Carlo, Giovanni e Tiziano, con i quali ho condiviso tutto il lavoro, il tempo libero e le esperienze con Monsignor Claudio, tutte cose che alla fine ci hanno resi amici e con la nostalgia di ripetere al più presto la nostra meravigliosa esperienza.
Adesso a Beira ci sono i nostri volontari dell’Associazione Amici per l’Africa Trebaseleghe, nuovamente impegnati nel progetto pozzi. Al loro ritorno a fine agosto e inizio settembre, i viaggi saranno sospesi perché Monsignore sarà impegnato per la visita del Santo Padre. Dopo questo importante momento altri volontari sono pronti a portare il loro contributo di lavoro.


Silvana e Direttivo

Mercatino di frutta e verdura

Multicolore negozio di abbigliamento

 Donne che fanno il bucato al fiume

Bucato e stenderia

 La distilleria da campo

 Ci vengono offerti gli assaggi di grappa

 Particolare di una vecchia falegnameria

Un'altra macchina della falegnameria

 stanno arrivando i fedeli

 le donne si avviano per la processione

 L'interno della chiesa

Il piccolo tabernacolo

 I doni ricevuti all'offertorio

La poltrona dal capo villaggio

 Il vescovo ai fornelli

 L'abbondante e succulenta  frittata di Fulvio

 La casacca che Fulvio porta con orgoglio



mercoledì 21 agosto 2019

L'ESPERIENZA DI FULVIO A BEIRA



A marzo il tifone Idai ha devastato l’Africa sud orientale, comprendente Mozambico, Madagascar, Zimbabwe, Sudafrica e Malawi. Beira è stata fra le città più colpite, anche con inondazioni, tanti morti e feriti e la quasi totale devastazione di strutture di ogni genere, sia in città che nelle periferie.
Dopo un primo tempo di smarrimento, di lacrime e dolore, tutta la gente si è attivata per far fronte alle nuove emergenze causate dalla mancanza di cibo e di acqua potabile e dalla carenza di servizi sanitari per curare la recrudescenza della malaria, lo scoppio di polmoniti ed epidemie di colera manifestatesi un po’ ovunque, specie nelle campagne.
Nonostante la quasi totale indifferenza dei nostri media nazionali, molti falegnami, elettricisti muratori  e generici volontari hanno risposto alla richiesta di aiuto  lanciata da Mons. Claudio Dalla Zuanna, arcivescovo di Beira originario di San Nazario (VI).
Il nostro volontario Paolo Bortolato si è aggregato al gruppo spontaneo di San Nazario, Carpanè, Solagna, Bassano e Marostica  ed è stato il primo a vedere la devastazione provocata dal tifone. Finita l’esperienza di Paolo l’ 8 luglio Fulvio Favaro si è aggregato a Carlo, Giovanni e Tiziano, tutti volontari amici di Mons. Claudio per continuare per quasi un mese, i lavori di eliminazione dei danni provocati dal tifone.
Il 5 agosto Fulvio è tornato a casa ed ha voluto raccontare con emozione la sua indimenticabile esperienza a Beira. Il suo primo impegno è stato la definitiva sistemazione della sede vescovile, indispensabile centro operativo dell’Arcidiocesi.  Successivamente è stata ripristinata la lavanderia e sono stati eseguiti numerosi altri lavori di restauro alla casa degli ospiti.
In tutti i lavori i nostri volontari si sono impegnati a trasmettere le loro conoscenze e competenze alle maestranze locali perché si rendessero autonomi nella realizzazione dei principali lavori di restauro.
Tanta è stata la soddisfazione di Fulvio e dei suoi compagni, di poter trascorrere le poche ore libere, nella casa degli ospiti da loro stessi completata con l’installazione di alcuni aspiratori realizzati in maniera artigianale.
Con la sua naturale modestia Fulvio continua il suo racconto, orgoglioso di essere riuscito con gli amici a realizzare la struttura portante di una campana installata sul porticato del seminario. Da quel giorno la campana ha cominciato a scandire le attività dei numerosi seminaristi ospiti della struttura.
A giorni pubblicheremo un altro articolo per descrivere le emozioni di Fulvio, provate nei suoi contatti con il vescovo mons. Claudio e con la popolazione locale.

Silvana e il Direttivo

Panoramica di un'area alluvionata


L'ultima finestra della falegnameria sta per essere completata

Fulvio ha insegnato a un giovane del posto posare le piastrelle

lavori generici di falegnameria con una sega a mano

Fulvio ha improvvisato una sega da tavolo elettrica

E' pronto il primo tubo con conversa degli aspiratori

I Volontari orgogliosi del lavoro fatto

La campana installata

Il Vescovo, Don Maurizio e i Seminaristi ringraziano



 

giovedì 8 agosto 2019

IL NOSTRO IMPEGNO PER IL MOZAMBICO CONTINUA (5 AGOSTO 2019)




Il 6 agosto è stata una doppia festa per l'Associazione.
Presso il gazebo degli Orti Sociali si sono riuniti i nostri volontari per accogliere chi è tornato dal suo viaggio e chi è in partenza.
Fulvio è tornato caricatissimo, dopo un mese di intenso lavoro a Beira, dove assieme al gruppo spontaneo di volontari di San Nazario, ha lavorato intensamente per rimediare ai disastri provocati dal tifone Idai. Ha avuto pure la soddisfazione di scaricare a Beira, il container che aveva aiutato a caricare a Trebaseleghe.
Con il suo racconto ha entusiasmato i numerosi presenti e sopra tutto ha entusiasmato i volontari Andrea e Silvano che domani partiranno per proseguire con il progetto pozzi.
A giorni partiranno anche Mattia, Lucio e Gabriele, che utilizzando i pezzi di ricambio appena scaricati dal container, potranno fornire acqua potabile ai numerosi villaggi sparsi nell'immenso territorio della diocesi di Beira.

Silvana e il Direttivo.









E' TORNATO FULVIO

FESTEGGIATO L'ARRIVO DI FULVIO
E UN BRINDISI PER  SILVANO E ANDREA CHE PARTONO IL GIORNO DOPO






















ED ECCO SILVANO E ANDREA PRONTI PER LA PARTENZA