. Destituiti
ministri sicurezza
Nel quartiere di Fatima, vicino al Pk5, ci sono stati combattimenti; sono state bruciate delle case e anche una chiesa protestante”: lo riferiscono fonti dell'agenzia Misna a Bangui, secondo le quali le violenze nella capitale della Repubblica Centrafricana hanno provocato morti e “svuotato” un intero quartiere. “I missionari comboniani e le suore di San Paul de Chartres sono rimasti – aggiungono le fonti - ma noi siamo stati bloccati da un fiume di gente che si spostava in direzione opposta”. Tra le otto del mattino e le cinque del pomeriggio di ieri, un migliaio di persone hanno raggiunto i campi allestiti presso il convento di Notre Dame du Mont Carmel, in un’altra area di Bangui.
Incendiate case e feriti tre operatori della Croce Rossa
Secondo le informazioni disponibili, le violenze sarebbero state innescate dall’uccisione di alcuni giovani. Gruppi di uomini armati si sarebbero poi spostati dal Pk5, un’area della città a maggioranza musulmana, in direzione dei quartieri di Fatima e Kina. Prima di essere respinti dai peacekeeper dell’Onu gli assalitori avrebbero bruciato case e commesso violenze su civili. A essere presi di mira sono stati anche operatori della Croce Rossa, tre dei quali sono stati feriti in modo grave, come ha denunciato il presidente dell’organizzazione Antoine Mbao Bogo.
Rimpasto di governo
Mentre gli scontri erano in corso, è stato annunciato un rimpasto nel governo di transizione della Presidente Catherine Samba-Panza: alla Difesa Marie-Noëlle Koyara è stata sostituita dall’attivista per i diritti umani Joseph Bidoumi; il generale Chrysostome Sambi ha preso invece il posto di Dominique Saïd Panguindji, ora responsabile della Giustizia. L’aggravarsi dell’instabilità e delle violenze nella Repubblica Centrafricana è coincisa all'inizio della settimana con l’assassinio a Bangui di due membri di una delegazione di miliziani dell’ex coalizione ribelle Seleka. (V.G.)
Nel quartiere di Fatima, vicino al Pk5, ci sono stati combattimenti; sono state bruciate delle case e anche una chiesa protestante”: lo riferiscono fonti dell'agenzia Misna a Bangui, secondo le quali le violenze nella capitale della Repubblica Centrafricana hanno provocato morti e “svuotato” un intero quartiere. “I missionari comboniani e le suore di San Paul de Chartres sono rimasti – aggiungono le fonti - ma noi siamo stati bloccati da un fiume di gente che si spostava in direzione opposta”. Tra le otto del mattino e le cinque del pomeriggio di ieri, un migliaio di persone hanno raggiunto i campi allestiti presso il convento di Notre Dame du Mont Carmel, in un’altra area di Bangui.
Incendiate case e feriti tre operatori della Croce Rossa
Secondo le informazioni disponibili, le violenze sarebbero state innescate dall’uccisione di alcuni giovani. Gruppi di uomini armati si sarebbero poi spostati dal Pk5, un’area della città a maggioranza musulmana, in direzione dei quartieri di Fatima e Kina. Prima di essere respinti dai peacekeeper dell’Onu gli assalitori avrebbero bruciato case e commesso violenze su civili. A essere presi di mira sono stati anche operatori della Croce Rossa, tre dei quali sono stati feriti in modo grave, come ha denunciato il presidente dell’organizzazione Antoine Mbao Bogo.
Rimpasto di governo
Mentre gli scontri erano in corso, è stato annunciato un rimpasto nel governo di transizione della Presidente Catherine Samba-Panza: alla Difesa Marie-Noëlle Koyara è stata sostituita dall’attivista per i diritti umani Joseph Bidoumi; il generale Chrysostome Sambi ha preso invece il posto di Dominique Saïd Panguindji, ora responsabile della Giustizia. L’aggravarsi dell’instabilità e delle violenze nella Repubblica Centrafricana è coincisa all'inizio della settimana con l’assassinio a Bangui di due membri di una delegazione di miliziani dell’ex coalizione ribelle Seleka. (V.G.)
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