sabato 20 aprile 2013

NOTIZIE DAI NOSTRI AMICI MISSIONARI CENTRAFRICA




«Alle 7.55 della domenica delle Palme siamo stati sorpresi dal rumore assordante delle mitragliatrici. Non hanno più smesso di sparare per tre giorni».
Domenica 24 marzo, mentre la coalizione ribelle Seleka marciava su Bangui e costringeva alla fuga il presidente François Boizizé, monsignor Juan José Aguirre Muňoz comboniano e vescovo di Bangassou – nel sud-est del Paese africano – racconta: «Ho visto anche dei membri della coalizione entrare nella cattedrale poco dopo il termine della messa. I ribelli hanno sparato contro il soffitto e costretto i fedeli a consegnare loro le chiavi delle auto e delle motociclette». Terrorizzati, tutti i presenti hanno cercato di ripararsi con i rami delle palme che avevano portato in Chiesa per la benedizione. «I bambini piangevano, ma i ribelli non hanno mai smesso di sparare se non quando tutte le chiavi sono state loro consegnate».

A Bangassou, la diocesi guidata da monsignor Aguirre, la Seleka è arrivata lo scorso 11 marzo. Non è stato difficile per i ribelli sconfiggere i pochi soldati rimasti in città. I furti sono all’ordine del giorno e i ribelli hanno provato anche a rapire alcune religiose. «I saccheggi continuano senza sosta. La popolazione è terrorizzata, ma non vuole fuggire. Ha scelto di rimanere e di provare a difendere quel poco che è rimasto». Le violenze non hanno risparmiato le festività pasquali. Venti ribelli hanno occupato il villaggio di Rafai e la missione locale.

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